Morto tifoso laziale : ucciso da un poliziotto ?

ahhh si è giusta la guerrigliaaaaa????????????????????....behhh se i problemi si risolvono cn la guerriglia allora provo anke io a risolverli , mi metto un cappuccio in testa scendo sotto , skasso tutto quello ke mi passa sotto le mani , distruggo qualke caserma.....e ke koncludoooo!!!!!!

ke centra fare gurriglia ma fare proteste manifestazioni...si è vero si è esagerato,ma tutto scaturisce perche se ne sono fregati di Gabry xke lui era un semplice tifoso e no uno in divisa... comunque la cosa piu bella di oggi è stato ke tutte le tifoserie si sono riunite per dare l'ultimo saluto a GABRIELE il calcio impare anke questo,pero ki sa viverlo...

l'accusa contro il poliziotto passa da omicidio colposo ad omicidio volontario...questa volta sembra propio fatta,anke se non portera indietro Gabry ma almeno ci sara giustizia...almeno credo...

ps:è passato un po in secondo piano ma vorrei ricordarvi ke qualke giorno fa è stato l'anniversario dei caduti di Nassirya son passati 4 anni dal quel tragico incidente...ONORE A TUTTI...

canto87 ha scritto:

ke centra fare gurriglia ma fare proteste manifestazioni...si è vero si è esagerato,ma tutto scaturisce perche se ne sono fregati di Gabry xke lui era un semplice tifoso e no uno in divisa... comunque la cosa piu bella di oggi è stato ke tutte le tifoserie si sono riunite per dare l'ultimo saluto a GABRIELE il calcio impare anke questo,pero ki sa viverlo...

allora hai visto che gli ultras sanno manifestarsi anche pacificamente? questo conferma la mia ipotesi, che il casino fatto è stato tutta una scusa per protestare contro la polizia e in quel momento si pensava solo a distruggere e nn a gabriele. Solo al funerale hanno pensato e ricordato con onore gabry!

per quanto riguarda il poliziotto, te l'avevo detto che si sarebbe fatto giustizia e che la magistartura sarebbe andata fino in fondo a questa vicenda!

e si questa volta si... solo una cosa vorrei sapere..ma cosa gli è passato per la testa al poliziotto xke ha fatto in quel modo doveva per forza??? non lo capisco...

canto87 ha scritto:

e si questa volta si... solo una cosa vorrei sapere..ma cosa gli è passato per la testa al poliziotto xke ha fatto in quel modo doveva per forza??? non lo capisco...

boooooooooooooo, non lo capisco neanche io, chissà cosa passa nella testa della gente, anche se non penso, credimi, che voleva uccidere o che abbia sparato perchè secondo lui aveva davanti un tifoso...secondo me gli è scattato in testa qualcosa indipendentemente da chi avesse davanti...poi solo lui e dio lo sanno! A me dispiace per i genitori di quel ragazzo e basta!

trinacria ha scritto:

canto87 ha scritto:

e si questa volta si... solo una cosa vorrei sapere..ma cosa gli è passato per la testa al poliziotto xke ha fatto in quel modo doveva per forza??? non lo capisco...

boooooooooooooo, non lo capisco neanche io, chissà cosa passa nella testa della gente, anche se non penso, credimi, che voleva uccidere o che abbia sparato perchè secondo lui aveva davanti un tifoso...secondo me gli è scattato in testa qualcosa indipendentemente da chi avesse davanti...poi solo lui e dio lo sanno! A me dispiace per i genitori di quel ragazzo e basta!

anke io lo penso xke è impossibile ke uno ammazza la gente cosi...mah... un forte abbraccio alla famiglia di Gabriele...

CMQ OMICIDIO VOLONTARIO è UNA GRANDISSIMA ESAGERAZIONEEE,....CN QUESTO NN VOGLIO DIFENDERE IL POLIZIOTTO.....MA OMICIDIO VOLONTARIO è UNA CAGATA NN C'ENTRA NIENTE...COME SI VEDE KE SI METTE DI MEZZO LA POLITIKAAAA!!!!!!!!!

come non centra niente ma scherziamo ha sparato e quindi paga...come paga uno rapinatore quando spara,anke lui deve pagare,non diciamo cavolate...LA LEGGE è UGUALE PER TUTTI...

forse danilo voleva dire che l'omicidio volontario lo si accoppia a colui che volontariamente vuole ammazzare la persona...e non credo che il poliziotto volesse volontariamente uccidere GABRIELE...

e come parte uno sparo ke anke la procura di Arezzo hanno detto ke è partito volontariamente

Il tribunale della Libertà di Roma ha mantenuto la custodia cautelare in carcere per Claudio Gugliotti e Saverio Candamno, due degli ultrà fermati l’11 novembre scorso, dopo la morte di Gabriele Sandri nel parcheggio di un autogrill dell'autostrada presso Arezzo colpito da un proiettile sparato da agente della polizia stradale.
Al tempo stesso i giudici del riesame hanno escluso la sussistenza dell’aggravante della finalità di terrorismo per i due giovani, finiti in manette con l'accusa di devastazione, danneggiamento e lancio di oggetti atti a offendere e presi nei pressi della caserma della polizia di via Guido Reni. A un altro dei ragazzi, Valerio Minotti, sono stati concessi gli arresti domiciliari per violenza a pubblico ufficiale, ipotesi di reato formulata anche nei confronti di un quarto arrestato, Lorenzo Sturiale, che però ha rinunciato a fare ricorso davanti ai giudici del riesame.
Anche Sturiale, però, ha ottenuto i domiciliari: glieli ha concessi direttamente il gip Enrico Imprudente il quale, accogliendo il ricorso dell'avvocato Lorenzo Contucci, ha ritenuto attenuate le esigenze cautelari.

al poliziotto quanto gli hanno dato???

non si sa ancora

ancora prolungano il processo e il poliziotto non si presenta ma manda solo il suo avvocato...
facendo cosi fa capire la vergogna e sta ammettendo il torto ke ha fatto(incidente o no)...

Il papà di Gabriele Sandri: «Scuse del poliziotto?
Sono sospette, perché parla solo ora?»




di Beatrice Picchi
ROMA - «Ora chiede perdono. Ora... dopo dieci mesi di silenzio», ma è una parola che Giorgio Sandri non può e non vuole sentire, «perché mio figlio Gabbo è morto, è stato ucciso, questa richiesta di perdono è un’offesa ora che c’è il processo». «Se io avessi provocato la morte di una persona sarei rimasto notte e giorno sotto quella casa per chiedere perdono, sapendo e accettando di prendere insulti, schiaffi, sputi. Sarei rimasto lì fino a quando non mi avessero ascoltato, non avessero provato a riconoscere il mio pentimento, la mia impotenza, fino a quando non mi avessero perdonato». Ma ora è tardi... nella voce del papà di Gabbo c’è solo stanchezza, quante volte ha ripensato al momento in cui suo figlio è stato ucciso, all’ultima telefonata prima di partire per la trasferta della Lazio. «Gabbo era in quella macchina che dormiva. Ora l’agente di polizia Spaccarotella scrive una lettera per chiedere perdono e in quella stessa pagina continua a dire cose non vere, continua a dire che il colpo è partito accidentalmente...».

All’udienza preliminare di cinque giorni fa ad Arezzo, udienza annullata per un vizio di forma dopo nemmeno tre minuti, Luigi Spaccarotella non si è presentato, «so di scritte minacciose contro di me, di un clima ostile che comprendo, ma che non posso non temere», disse allora. La mamma di Gabriele in aula chiese di vederlo in faccia l’agente, «di guardarlo negli occhi, per capire...».

«Lo sa quali sono le scritte minacciose a cui si riferisce l’agente? Sono tre parole: giustizia per Gabriele. E’ vero, Roma ne è tappezzata di queste scritte, sui muri delle scuole, sui cartelli stradali, sui caschi degli amici, sui cofani delle auto di persone che hanno conosciuto mio figlio solo dentro una bara. Il poliziotto non può sentirsi minacciato dalla parola giustizia. La giustizia non può fare paura. Io e la mia famiglia ci siamo affidati alla giustizia».

Era l’11 novembre dell’anno scorso quando dalla pistola di Spaccarotella, 32 anni, partì lo sparo che uccise Gabriele Sandri, 26 anni, in auto nell’area di servizio Badia Al Pino, ad Arezzo. Fu il fratello Cristiano il primo a sapere della morte di Gabbo. Prese la macchina e corse verso l’area di servizio per vedere Gabriele morto, sembrava che ancora dormisse. Dopo poche ore, nel pomeriggio, negli stadi italiani si scatenò il finimondo, alcune partite furono interrotte, non tutte.

«Non c’è morte più innaturale di quella di un figlio, non si può sopravvivere ai propri figli...», ripete ora il padre, ora che il suo Gabbo è sottoterra, ora che sua moglie continua a parlare di Gabriele al presente, ora che non c’è giorno che passi senza che qualcuno lo fermi per la strada e gli chieda «come sta andando il processo».

«Non posso perdonarlo, nessuno della nostra famiglia può farlo - dice il fratello, che è anche legale nel processo che riprenderà fra un mese e mezzo - Dopo dieci mesi le scuse per telefono o in televisione lasciano il tempo che trovano visto che fino a oggi non abbiamo mai sentito nessuno, nè lui nè altri, nessuno della sua famiglia. Questa folgorazione sulla via di Damasco ci sembra tardiva mentre notiamo, di contro, una tempistica processuale eccezionale, una tempistica che fa sorgere qualche perplessità», usa parole dure il fratello, lo ha sempre fatto. «Perché dal giorno della morte di Gabbo si sono messe insieme troppe cose: il tifo, la rabbia dei tifosi, la violenza negli stadi - sostiene Cristiano Sandri - Tante, troppe volte si è dimenticato di dire semplicemente che un uomo, un agente di polizia, ha impugnato la pistola con due mani e ha sparato. E ha ucciso. Così facendo si è assunto tutte le sue responsabilità. Lui ripete non ha preso la mira, ci mancherebe altro che avesse puntato a mio fratello, l’agente non poteva sapere chi era dall’altra parte della strada. Che c’entrava mio fratello con la morte?».