Questa mattina, alle 9 circa, un uomo armato solo di un taglierino ha rapinato la Banca Pololare di Lodi di Via Catania. Sono intervenuti la Polizia e i Carabinieri della Compagnia di Messina Sud, ma il malvivente è fuggito.
Facile, come rubare una caramella ad un bambino. Ancora una rapina in città. Negli ultimi 3 mesi sono oltre 10 i colpi, nella maggioranza dei casi messi a segno, a Messina e provincia. Più della metà ai danni di uffici postali ed istituti di credito.
Questa mattina è toccato alla Banca Popolare di Lodi ricevere la visita sgradita di un malvivente che ha atteso che fossero aperte le porte della banca per fare irruzione nei locali dell'Istituto di credito.
Il rapinatore, armato di taglierino, ha intimato la consegna dell'incasso al personale. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Messina Sud e la Polizia, ma il bandito è scappato con il bottino.
Si attendono gli sviluppi delle indagini per ricostruire la dinamica della rapina.
E intanto porta a riflettere l'ennesimo episodio di aggressione a scopo di rapina. Porta a riconsiderare, nella mentalità criminale, i rischi ed i vantaggi connessi all'atto.
Se riesco a trovare un'arma, se riesco a spaventare gli impiegati allo sportello al punto da farmi consegnare i soldi, se riesco a darmela a gambe, allora mi conviene provarci. E il primo deterrente, si sa, in questi casi, è il pensiero di una possibile reazione da parte di coloro che vengono minacciati da un'arma, da quelle persone che, spaventate, possono fare qualunque cosa, pur di difendersi.
Eppure questo non basta più a scoraggiare gli aspiranti rapinatori. Sarà che, soprattutto in uffici pubblici ed istituti di credito, nella maggioranza dei casi coperti da un'assicurazione che risarcisce i danni da rapina, gli impiegati non ci tengono certo a rischiare la vita per difendere i soldi di altri.
Sarà pure che, a quanto pare, i suddetti impiegati, spesso percepiscono anche un indenizzo supplementare, come risarcimento per lo stress da rapina, insomma nessuno si veste da superman per sventare il colpo.
Niente scazzottate, niente tentativi di disarmare il malvivente, il quale a questo punto, non ci metterà poi tanto tempo per convincersi che in fondo il rischio non è poi così alto.
Insomma i Lupin nostrani non hanno certo bisogno di elaborati piani, nè di forare le pareti, nè di dinamite o bombe a mano. A quanto pare non hanno più neanche bisogno di una pistola, che spari proiettili, acqua, o una bandierina con su scritto "Bang!". Basta un taglierino, magari anche spuntato, per spaventare a morte indifesi impiegati.
Che ci si possa riuscire anche con una linguaccia ben riuscita? O magari spegnendo la luce, chissà qualcuno potrebbe aver paura del buio...
Antonella Feminò