Per il San Filippo e' stata la domenica piu' triste: l'ACR verso la radiazione
foto di Gabriele Maricchiolo
La mancata presentazione con il Cittanova Interpiana è il punto più basso di sempre per il calcio cittadino, che negli ultimi anni ha subito continue mortificazioni. Soltanto un clamoroso colpo di scena potrebbe salvare da una fine ingloriosa il sodalizio nato dalle ceneri del FC Messina. Altre tre rinunce sancirebbero infatti l'esclusione dal campionato. Per il
San Filippo è stata la giornata più triste di sempre, più umiliante anche di quella in cui ad inizio stagione era maturato un
6-0 contro la
Valle Grecanica in Coppa Italia. In quella occasione un gruppo di giovani volenterosi, convocati in fretta e furia dal responsabile della scuola calcio
Giovanni Cirino, consentì di evitare l'onta della
rinuncia, che invece si è concretizzata domenica.
Un gruppo già da due settimane senza fissa dimora e senza la certezza di un pasto ha deciso per la prima volta di fare un passo indietro, di concerto con i tifosi che per settimane hanno urlato dagli spalti "non mollate mai" e coperto di tasca propria le ultime spese. Di fronte all'ennesima trattativa per la cessione della società sfumata in extremis si è deciso che perfino una rinuncia sarebbe stata meno disonorevole di quanto subito negli ultimi 19 mesi di gestione
Di Lullo,
Di Mascio e
Santarelli ed avrebbe consentito di scongiurare ulteriori mortificazioni. I calciatori hanno già lasciato la città, anche perché da oggi non avrebbero comunque a disposizione neanche la
foresteria concessa temporaneamente dal sindaco. Il triste destino dell'
ACR sembra condurre direttamente alla
radiazione, che si concretizzerà nel giorno della quarta rinuncia, peraltro vicino per via del turno infrasettimanale del prossimo 3 novembre.
Purtroppo quanto avvenuto nell'ultimo anno e mezzo, tra continui avvicendamenti societari, stipendi non saldati, andirivieni di calciatori, allenatori e dirigenti ed una disorganizzazione palese, è la conferma che l'attuale proprietà non è riuscita a smentire il suo infelice passato, che già a
Caserta aveva portato ad un fallimento. Un epilogo doloroso, per quanto annunciato da mesi, che fotografa anche l'inconsistenza di Istituzioni ed imprenditoria di quella che è la tredicesima città d'Italia per numero di abitanti, costantemente nei bassifondi delle classifiche della vivibilità e da qualche anno in coda anche alle graduatorie sportive.
Per il
Cittanova Interpiana la trasferta in riva allo Stretto si è trasformata in una gita, con tanto di sgambatura sul manto erboso del San Filippo e foto ricordo al centro del campo, con uno scenario sullo sfondo non certo usuale per queste categorie. Il prossimo
7 novembre potrebbe calare per sempre il sipario su una società che aveva ereditato la matricola del
FC Messina, capace di volare in pochi anni dall'Eccellenza alla serie A. Dagli Inferi al Paradiso ma il viaggio di ritorno è stato dolorosissimo e soltanto adesso si intravede davvero il fondo.
Clicca qui per rileggere l'articolo dedicato alle due precedenti rinunce del Messina Calcio nella stagione 1996/97.